Cari studenti, docenti, personale Ata e Dirigente dell’ITIS di Polistena
Sono un “vecchio”( ma giovane) studente del nostro ITIS di quando, ai miei tempi , l’Istituto era nella vecchia sede di via Jerace.
Vi seguo sui social con tanta ammirazione per le vostre iniziative scientifiche e culturali e guardando la grande crescita che avete fatto negli ultimi anni non nascondo tanto orgoglio nel guardare la mia vecchia scuola e per questo non credo ci siano dubbi nel dover ringraziare soprattutto, il vostro Dirigente Prof Franco Mileto per l’alto livello raggiunto.
Vi scrivo perché avendo letto l’invito a scrivere una “lettera dal fronte antiCovid-19” visto oggi sui social mi piacerebbe condividere qualcosa insieme a voi , anche perché il luogo dove mi trovo è proprio l’epicentro di questa terribile battaglia che ci siamo trovati a dover combatter e, cioè Bergamo.
Lavoro e vivo in provincia di Bergamo da oltre 15 anni, ma ho lasciato Polistena da oltre 30 anni, studiando e lavorando, prima di approdare qui, in tanti posti della nostra meravigliosa Italia, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Toscana alla stessa Calabria.
Sono un Medico ma non dimentico la mia prima formazione da Elettricista all’ITIS di Polistena ed oggi cerco di resistere nel focolaio di Covid19 per ora inspiegabilmente più intenso d’Italia e combattere per come posso. Questo dimostra che il Diploma per cui studiate, pur essendo di natura tecnica, una volta raggiunto non vi impedirà di fare tutto quello che vorrete nella vita.
Della situazione di Bergamo avrete sicuramente visto la drammaticità dei fatti in televisione, ma da qui posso aggiungervi che purtroppo i numeri sono maggiori nella loro drammaticità ed anche io non posso non raccomandarvi di rimanere in casa ed isolare i familiari più fragili, come i nonni, sperando che finisca presto quest’incubo. Quando tutto sarà finito, tante cose dovranno essere riviste, sperando che gli errori fatti ci siano d’insegnamento per non ripeterli e non, come troppo spesso succede alla natura umana, dimenticare e perseverare negli errori.
Quello che mi piacerebbe condividere con voi è qualche riflessione, ad esempio quando si finisce la scuola dell’obbligo si presenta il momento delle scelte di vita: continuare a studiare, tentare di iniziare a lavorare, restare, partire.. Chi rimane nella nostra (meravigliosa) terra, porta sempre in animo il dubbio: “sarebbe stato meglio se fossi partito”? Chi invece parte, quindi emigra invece al contrario rimane con il dubbio: “sarebbe stato meglio se fossi rimasto”? Certo è che, chi emigra fondamentalmente lo fa perché costretto dal bisogno di lavorare.. Partire, viaggiare e fare esperienze in posti lontani dalla nostra terra o all'estero sicuramente permette di crescere sia culturalmente che professionalmente ma proprio per quanto detto prima sarebbe bello per me, in seguito, poter ritornare ad arricchire la nostra terra delle esperienze suddette.
Vedere la Calabria svuotarsi dalle menti brillanti di tanti giovani da troppi anni fa male al cuore, vedere poi che lo Stato è assente in questo fenomeno, non da sollievo alla sofferenza. In questo momento tutte le istituzioni chiedono aiuto ai medici per portare man forte nei posti più critici dell’emergenza Covid-19 ed è giusto, ma dove sono state le istituzioni da oltre 10 anni a questa parte per impedire la fuga all'estero di circa 1500 Medici all'anno?
Io sono rimasto comunque in Italia, ma a tutti quelli che si trovano all'estero cosa gli viene offerto per ritornare? Vitto, alloggio, un compenso non ben definito e soprattutto un incarico a tempo determinato? E secondo loro questi Italiani possono lasciare qualcosa di certo, per cui sono stati costretti a partire in passato, per una incertezza cosi grande? Personalmente mi sento offeso! Io avrei fatto un bando diverso ad esempio con caratteristiche più simili a:
“ Cari concittadini Medici emigrati in tutto il mondo, Vi offriamo di ritornare nella Vostra terra, con un contratto a tempo Indeterminato e con uno stipendio equiparato a quello della Comunità europea, quindi assimilabile sicuramente al vostro attuale e dopo aver prestato il vostro prezioso servizio nelle sedi di maggiore Urgenza Covid-19 potrete trasferirvi presso la provincia che desidererete, probabilmente di appartenenza di ognuno di voi e Vi ringraziamo per il rischio della vita a cui andrete incontro.. “
Ma questa purtroppo è utopia ed allora torno a quelle considerazioni che dicevo di voler condividere con Voi.
Pur ritenendo valido quanto detto per le esperienze lavorative in altri posti, penso che la nostra terra ha un potenziale grandissimo da sviluppare, con tutte le difficoltà che conosciamo, il turismo, l’agricoltura, l’artigianato ed anche le professioni per chi vorrà continuare a studiare, ma come dice lo scrittore Pino Aprile, esperto meridionalista e come ben conoscono gli appassionati di storia, c’è stata già oltre un secolo fa una volontà politica nazionale che ha voluto 2 Italie, una povera ed una ricca, una che viaggia in autostrada e l’altra su strade sterrate. Noi siamo nati in un posto in cui , sin da piccoli, si capiscono sulla propria pelle le difficoltà che ci aspettano semplicemente per vivere, ma questo non ci deve portare alla rassegnazione. I programmi ministeriali hanno i loro limiti nello studio della storia, ma nessuno ci impedisce di studiare come era il meridione d'Italia prima di una volontà centrale di invertire le sorti (dall’unità d’Italia in poi).
Il grandissimo Merito per cui dovete ringraziare Il Vostro Dirigente e la vostra scuola, oltre ad una grande preparazione di base legata al vostro indirizzo di studi, è la costruzione di una forma mentis verso la Cultura, si la Cultura perché è l’arma più potente per combattere le battaglie che vi attendono, se sarete colti oltre che preparati professionalmente, potrete affrontare ogni concorrenza nel mondo del lavoro così da poter scegliere liberamente se partire o rimanere, promuovere nuove attività lavorative, start-up o partecipare a concorsi.
Naturalmente la presente non chiede di partecipare alle borse di studio indette, ma è solo per riabbracciare virtualmente tutti voi ed augurare che con la vincita di queste Borse di studio possiate dare un piccolo input iniziale ai Vostri progetti di vita. Non coltivate la cattiva abitudine molto diffusa dalle nostre parti di “piangersi addosso” aspettando che la soluzione arrivi da lontano, ma allenatevi a combattere per quello che desiderate e ricordate che tra le armi da portare sempre con voi non deve mancare mai la Cultura, non mancando mai ai vostri splendidi “caffè culturali”, ai concerti ed alle occasioni culturali di ogni genere oltre che coltivare la lettura dei quotidiani e dei libri.
Vi auguro i migliori successi per la vostra vita, siete il futuro della nostra terra, fate che i vostri figli e nipoti possano dire che grazie a Voi qualcosa è cambiato e per rimanere nel motto con cui avete iniziato l’anno scolastico, speriamo finisca presto questa “tempesta” per poter ritornare presto a veleggiare con un “buon mare e vento in poppa”.
Angelo Depino
Lettera dal fronte Covid 19 Bergamo - di Angelo Depino
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