LETTERA di Alessia Tavernese classe 4I

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francomileto
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Iscritto il: 25/03/2020, 20:30

LETTERA di Alessia Tavernese classe 4I

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Nonostante siano già trascorsi diversi mesi da quando il virus ha colpito in Cina ,in Italia e poi nel mondo intero, ancora purtroppo non si è riusciti a trovare una cura per poter debellare le tragiche conseguenze che causa questa infezione.
Il numero di persone decedute a causa di questa rapida diffusione, prima definita come epidemia e poi dichiarata pandemia, è altissimo. Inizialmente ci è stato detto che potesse colpire solo gli anziani, ma con il passare del tempo si è compreso che il virus può creare problemi seri anche ad una parte di popolazione compresa tra i 30 e i 50 anni e non solo, visto i recenti casi che riguardano ragazzi e purtroppo bambini.
Parecchie sono anche le persone contagiate senza gravi sintomi, e chissà quante persone asintomatiche non sanno di esserlo e quindi continuano a vivere e a contagiare il prossimo come se nulla fosse.
In questo periodo veramente difficile, penso che i veri «eroi» della situazione, oltre a chi è riuscito a sconfiggere questo male, siano i medici e gli infermieri che si dedicano alle persone ammalate senza fare caso alla fatica e ai rischi che corrono. Questi professionisti, abituati ad affrontare dovunque e comunque le difficoltà più grandi, oggi sono stati chiamati a tirar fuori il massimo di loro stessi, a dare prova di tutta l’umanità che li contraddistingue da ogni altra categoria lavorativa. I sanitari sono inoltre diventati, oltre che il filo della speranza di molti ammalati, anche l’abbraccio e la carezza di un familiare in un momento doloroso o addirittura l’estremo saluto prima del decesso. Sono stati, in questa battaglia così aspra, più famiglia che istituzione.
Dinanzi alle gravi notizie diffuse giornalmente, anche le persone che ci governano non si sono risparmiate, e ci hanno spiegato in maniera convincente la necessità di adottare delle grosse restrizioni come la chiusura di tutte le attività didattiche e non, ma anche di bar, pub, parrucchieri, centri estetici, centri commerciali, eccetto i negozi di generi alimentari e le farmacie, fermo restando che per entrare in queste attività bisogna adottare tutte le precauzioni, ovvero il distanziamento un metro tra una persona e l’altra, la mascherina e i guanti. Inoltre è stato chiesto ad ogni cittadino di affrontare un periodo di quarantena restando a casa per evitare maggiori contagi, e di uscire solo per lo stretto necessario. Tutto ciò ha cambiato le abitudini di vita in gran parte dell’umanità.
Non è stato questo il solo cambiamento apportato dalla pandemia. Adulti e ragazzi hanno avuto bisogno di uno schermo di un dispositivo connesso in rete per sentire vicine le persone più care, gli amici, o semplicemente per trascorrere qualche ora a giocare o leggere notizie. I giovani in particolare, in questo periodo, si trovano ad affrontare le lezioni online, tramite appunti o videolezioni messi a disposizione da ogni docente, lavoro molto duro per ognuno di loro perché, nonostante le apparenze, c’è un carico di lavoro molto pesante anche per i professori.
Questi giorni tristissimi passano anche molto lentamente, e purtroppo ci vediamo costretti ad osservare dalla finestra le lunghissime giornate che la primavera ci sta regalando. Sentire il sole sulla pelle e il cinguettio degli uccelli fa nascere dentro di noi ancora di più la nostalgia della libertà, la nostalgia di quando potevamo correre e uscire liberi, la nostalgia della nostra VITA.
Spero che ognuno possa dare un contributo per fermare la pandemia, magari rispettando le semplici regole che ogni giorno ci vengono ripetute, per tornare finalmente presto a riprendere il nostro ritmo di vita, facendo d’ora in poi caso anche alle piccole cose, alle più semplici cose, agli affetti ed alle amicizie che non sapevamo potessero mancarci così tanto.

Alessia Tavernese classe 4I

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